domenica 30 maggio 2010

cammello

il nostro primo appuntamento è stato su una panchina
non ricordo nè l'ora nè il luogo
la panchina era verde.
Rigidi
Guardavamo fissi di fronte a noi
Era buio
Entrambi sapevamo quanto importante fosse quel momento
Mi girava la testa
Dal suo naso colavano le prime gocce di sangue

- Tu sai che ho un figlio? -
- Si lo so -
- Sto per averne un altro -

Avrei dovuto ucciderlo
lo baciai
per la prima volta lo baciai
e quei baci sapevano di ferro
e sangue
e fumo
e caldo
facevano male e ne ero contenta
egotica.
Alla gente comune non potevamo spiegare quello che ci stava accadendo
non si poteva definire amore
era più un frullato di sentimenti misti a sintomi da influenza intestinale
non capivamo più nulla
pensavamo di poter vivere così per sempre
con le ore che scorrevano come se fossero minuti
e il mangiare
il dormire
e il pisciare
che non avevano più importanza
Avrei dovuto ucciderlo
finì con un abbraccio
e una manciata di desideri
attaccati male sulle pareti di casa sua

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