Tu, essenzialmente tu, No! non un altro

e centottantatremilaseicento secondi di splendida gastrite

il signore della metro

Oggi in metro c'era un signore che mi guardava e che pensava che io lo riguardassi per il puro piacere di guardare qualcosa di bello, che poi non era, bello. Signore della metro, io qui le confesso che la guardavo perché guardando lei ho capito come sarebbe stato il sergente di Yogi e Bubu a forma di uomo vero che prende la metro. Mi dispiace.

montale era stakanovista

spesso il male di lavorare ho incontrato

current nirvana

smells like middle age spirit

maleducazione

gli uomini ti danno le spalle anche per pisciare

pantene protagonist

tu mi piaci perché ti lavi i piedi con lo shampoo pantene capelli lisci effetto seta e perché nell'arco di quattro ore ridi solo una volta e lo fai molto bene e poi perché non ti piacciono le insegne dei negozi che finiscono in "e puntini puntini" e io aggiungerei anche quelle che iniziano con "non solo puntini puntini" ma anche se non te lo dico non fa niente

Quando avevi quella cinta con i teschi quanto era brutta
dio se era brutta e io ti guardavo con quell'aria malsana perché ancora non sapevo che parlavi la mia stessa lingua di quel colore blu
blu petrolio che mi piaceva da impazzire mentre tu tremavi quando ti dicevo che avevi gli occhi liquidi e i miei ci diventavano subito dopo se pensavo a te che prendevi la metro non come gli altri per andare da qualche parte ma solo perché volevi vedere dove arrivava e tornavi indietro e chissenefregava dei teschi

questi radiosi avanzi della società

ossi di epes

fa freddo?
domani lo farà di più

cammello

il nostro primo appuntamento è stato su una panchina
non ricordo nè l'ora nè il luogo
la panchina era verde.
Rigidi
Guardavamo fissi di fronte a noi
Era buio
Entrambi sapevamo quanto importante fosse quel momento
Mi girava la testa
Dal suo naso colavano le prime gocce di sangue

- Tu sai che ho un figlio? -
- Si lo so -
- Sto per averne un altro -

Avrei dovuto ucciderlo
lo baciai
per la prima volta lo baciai
e quei baci sapevano di ferro
e sangue
e fumo
e caldo
facevano male e ne ero contenta
egotica.
Alla gente comune non potevamo spiegare quello che ci stava accadendo
non si poteva definire amore
era più un frullato di sentimenti misti a sintomi da influenza intestinale
non capivamo più nulla
pensavamo di poter vivere così per sempre
con le ore che scorrevano come se fossero minuti
e il mangiare
il dormire
e il pisciare
che non avevano più importanza
Avrei dovuto ucciderlo
finì con un abbraccio
e una manciata di desideri
attaccati male sulle pareti di casa sua

pipe mentali

a quando stavamo in casa su quel divano sporco a fumare a guardare le serie televisive con brutti effetti speciali che tu conoscevi a memoria non gli effetti speciali le serie televisive e che io non conoscevo perché la televisione non la guardo mai però lì per lì mi piaceva guardare stronzate in tv con te che ridevi col fumo che ti usciva dalla bocca e ridevi e il fumo ti usciva dalla bocca e ridevi e solo il fumo è rimasto e non ridi più

joy division

ed è subito pera

diciasetteluglioduemilaeotto

luglio col male che ti voglio
ti eleminerei dal calendario
da quando in quella cretina
estate del duemilaeotto
mi hai battezzato disillusa
da ragazza qual ero

lettera a mia sorella

il pene è beige

Torino

gomitoli di capelli su treni notturni ad alta frequentazione
baci sulle guance
accendini persi e sigarette scroccate
la neve in garanzia fino ad aprile tra centimetri di collant e camicie troppo grunge
chanel sui volti dei passanti
mani insanguinate e poliziotte noncuranti
intoccabili provincialismi tra bicchieri deficienti e porte disegnate sui cessi blu
la luce dell'alba che in realtà erano le due del pomeriggio
e il po che mi chiedeva di aspettarlo
e io ebete davanti agli uomini che non sanno vivere se non tramontando

il vero lusso

tazzine di caffè andato a male
dimenticato su tavoli deconcentrati
le mie borse disordinate
i capelli sporchi e le notti bendate
dimenticavi le sigarette consumate
e non troppo fortunate
per ballare tra le tue labbra avvelenate
tra feroci litigi sugli spigoli delle librerie usate
e non è vero che è un vero lusso viaggiare senza bagaglio
e non è vero che è un vero lusso viaggiare senza bagaglio

volevi essere un velvet underground

col naso sporco di incoscienza
entravi nel mio letto
e dormivi
e ignaro non capivi
un cazzo

il pane è beige

con/vivere

Tu compravi sempre la frutta.
Io no.
Questo doveva farmi capire che c'era qualcosa che non andava...in te.

l'uomo

c'è l'uomo di polso e l'uomo di testa. Io preferisco l'uomo melodrammatico, quello con il polso sulla testa.